venerdì 12 agosto 2016

Esplorazione nel Vallone San Giuseppe e nel rivo del Formiello

Mercoledì scorso (10 agosto) ho effettuato una nuova esplorazione: questa volta nel Vallone di San Giuseppe e nel rivo del Formiello sempre con la guida di Luigi De Pasquale e Vincenzo Ruggiero. A supporto la Protezione Civile guidata dal caponucleo comunale Luigi Parlato con Armando De Martino, nella squadra anche Maurilio Russo e il giornalista Vincenzo Califano che ha documentato questa nuova missione.
In questo modo abbiamo completato i sopralluoghi nelle aree più suggestive, ma anche più a rischio di dissesto idrogeologico del nostro Paese e siamo pronti a redigere, ciascuno per le proprie competenze, un rapporto dettagliato sullo stato dell'arte con l'obiettivo di impegnare la Regione Campania in un'urgente intervento di bonifica di questi Valloni dopo decenni di incuria e di abbandono di cui oggi paghiamo salato il conto.

Soprattutto se non si interviene per risolvere alcune criticità che possono trasformarsi in nuove e gravi emergenze a causa della totale occlusione di alcuni canali di scolo delle acque piovane che, non riuscendo assolutamente a fluire nel letto naturale di questi alvei in alcune zone totalmente ostruito, inevitabilmente cercano nuovi sfoghi infiltrandosi nel terreno e creando invasi giganteschi, come per esempio al Formiello dove peraltro abbiamo scoperto perdite d'acqua dalla sorgente naturale con sversamenti h24 nel rivo di un bene prezioso che però alimenta un invaso molto grande. 

Ci sono sversamenti abusivi di ogni tipo di materiale: mi hanno colpito le centinaia di bottiglie di birra Peroni con relativi involucri di cartone, che addirittura hanno formato un vero e proprio tappeto nel vallone di San Giuseppe dove è possibile rinvenire ogni sorta di rifiuto ingombrante oltre a quelli naturali provenienti da eventi franosi e sversamenti di terreno, ma anche montagne di letame prodotte da stalle prospicienti il vallone.
E' stata un'esplorazione durissima e anche pericolosa perchè ci sono punti di attraversamento davvero critici che si possono superare soltanto se dotati dell'indispensabile dotazione tecnica e in cordata stante strapiombi pericolosi quanto suggestivi a vedersi. 

Questo viaggio nella pancia della nostra terra, compatibilmente con le condizioni metereologiche, lo completeremo la prossima settimana con altre due esplorazioni organizzate per ulteriormente e più dettagliatamente documentare la situazione a Lavinola, a San Giuseppe e al Formiello in modo da disporre di tutti i materiali a supporto delle iniziative che intendo intraprendere ai primi di settembre per mettere mano a una bonifica non più procrastinabile.

Ringrazio De Pasquale e Ruggiero senza il cui lavoro preventivo non si sarebbe accesa l'attenzione su questa emergenza e soprattutto non si sarebbero neanche potute svolgere queste esplorazioni. Ora adotteremo, per quanto di nostra competenza, i provvedimenti necessari in quella che sicuramente può considerarsi una vera e propria impresa per la messa in sicurezza del nostro territorio sul piano dell'assetto idrogeologico e su quello della tutela del mare dall'inquinamento, problematica strettamente legata a questa situazione di vero e proprio disastro ambientale.

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